Quattro rapinatori vs. centinaia di poliziotti

Articolo scritto per Checkpoint Café, originale reperibile qui.

 

La scorsa settimana su Steam c’è stato il free weekend di Payday: The Heist, sparatutto multiplayer co-op uscito lo scorso anno. Mi trovo spesso ad approfittare di tali iniziative, anche in quei casi in cui il gioco in prova non rientra tra i miei potenziali acquisti.
Payday mi incuriosiva da un po’, visto che mi era stato presentato come un clone di Left 4 Dead, gioco che ho davvero adorato.
Piuttosto che copiare banalmente ambientazione e scopo della loro fonte di ispirazione, i programmatori della Overkill Software hanno deciso di optare per qualcosa di molto diverso, che tra l’altro non era mai stata sviluppata in questo contesto.Payday: The Heist - spotlight free weekend

I protagonisti sono quattro rapinatori, e come intuibile le varie campagne li vedono alle prese con un “colpo” diverso.
I livelli consistono in un susseguirsi di piccoli obiettivi, come sabotare la sorveglianza, difendere una determinata posizione, rubare qualcosa, costringere qualcuno ad andare da qualche parte, ed infine fuggire.
Chiaramente ad ostacolarci avremo le forze dell’ordine, inizialmente in maniera banale e disorganizzata, per poi fare regolarmente dei veri e propri “assalti”. Un assalto è l’equivalente dei cari vecchi panic event di Left 4 Dead, solo che in questo caso ci vengono schierati contro innumerevoli membri delle forze speciali, dotati di armi molto più efficaci, e vestiari parecchio più resistenti; le finestre diventano fonti di pericolo a causa dei cecchini, improvvise granate fumogene ci impediscono di vedere i nemici avanzare, gli SWAT si calano dagli elicotteri, e non di rado fanno capolino anche delle unità più particolari, dotate ad esempio di armi elettriche stordenti, o di un massiccio equipaggiamento protettivo.

L’idea non è male, ma se dover sterminare un’orda di infetti ha senso, lo ha decisamente meno quando si ha a che fare un centinaio di poliziotti; più che una rapina, sembra una guerra in certi momenti. A questo si aggiunge che l’IA degli infetti era molto più funzionale, mentre questa è decente, ma non elaboratissima, ed ogni tanto si impalla letteralmente, lasciando i nemici a guardarci beatamente mentre li trivelliamo di colpi. Mi può anche star bene che ci mettano così tanto ad andar giù, ma sarebbe stato molto più interessante avere a che fare con pochi nemici, più furbi, piuttosto che schierare un numero elevatissimo di essi allo scopo di compensarne l’idiozia; senza contare che quando sparano sembrano essere quasi infallibili, a prescindere dalla distanza.
La varietà delle missioni comunque è notevole, e segue un ordine cronologico pur non avendo una vera e propria trama. Un peccato, viste le potenzialità delle premesse.

Il gameplay ha delle contaminazioni dall’orrida serie di Call of Duty, ma ciò non è necessariamente un male. La storia del non rimanere troppo esposti funziona abbastanza bene, se non fosse per la difficoltà nel capire la direzione dalla quale provengono le pallottole (un problema che, al giorno d’oggi, non sarebbe stato difficile evitare). Esaurita la nostra energia finiremo a terra, in attesa che qualcuno venga a salvarci; se ciò non accadrà entro trenta secondi, finiremo in arresto. Una volta arrestati si attende semplicemente qualche minuto prima di respawnare, ma esiste un modo per velocizzare il tutto: se abbiamo degli ostaggi infatti, possiamo usarli come merce di scambio per far rientrare un nostro compagno. Non è troppo realistico, ma funziona ed è piacevole urlare contro i civili in maniera da tenerli sotto controllo (anche allo scopo di non ucciderli accidentalmente, visto che è prevista una penalità nel caso di vittime collaterali), e poi legarli; ovviamente la polizia li può liberare, quindi meglio tenerli d’occhio.
Il poter mirare non mi è mai dispiaciuto (avvicinando l’arma alla visuale, intendo), così come non mi dispiace lo sbloccare roba nuova completando un’infinità di mini-sfide. Infatti, prima di ogni colpo possiamo scegliere l’equipaggiamento da portarci appresso, e ciò può cambiare notevolmente il tipo di contributo che daremo alla nostra squadra. Il contro di tutto questo è che, con le armi standard iniziali, è di gran lunga più difficile affrontare le missioni, costringendoci a “livellare”, il che non sarebbe un male se il gioco fosse più vasto.

Infatti un difetto inequivocabile di questo videogioco è l’esiguo numero di missioni: ne abbiamo solo sei, la cui durata varia dai quindici ai trenta minuti. Considerato che Left 4 Dead 2 ci mette a disposizione sei campagne base, più una bonus priva di trama, più le sei ereditate dal primo, capirete la differenza, anche perché una campagna dura in media almeno quarantacinque minuti. È vero sì che ci sono più livelli di difficoltà, ma lo stesso si può dire per Left 4 Dead 2, che ha anche altre modalità, tra cui un riuscito versus.
E visto che siamo in vena di paragoni, Left 4 Dead 2 l’ho pagato (in un periodo di sconti) meno di 4€, mentre questo, a prezzo dimezzato, veniva 9,49€; decisamente sconveniente.Payday: The Heist - screenshotParlando brevemente del comparto tecnico, abbiamo un gioco discreto, carino da guardare nonostante qualche animazione orrenda, e con una soundtrack decisamente a tono con l’azione, che non nego mi piacerebbe reperire quando sarà rilasciata.
Normalmente disapprovo l’inondazione di tutorial tipica delle produzioni più recenti, ma in questo senso Payday lascia fin troppo in balia di sé stessi, non spiegandoci diverse cose che è fondamentale apprendere, come la gestione dei level-up.

Infine, mi tocca segnalare che nonostante io abbia impostato la sensibilità del mouse al massimo, i movimenti di quest’ultimo mi sono risultati goffi e lenti, per i miei standard. Non poter mirare adeguatamente in un gioco del genere è per me fonte di grandissima frustrazione, e non sono l’unico a cui è successo.

 

Nonostante non sia riuscito appieno, questo gioco ha delle belle idee, ma realizzate senza l’esperienza che può avere una casa come la Valve. Se gli autori dovessero sviluppare un seguito avrebbero tutta la mia attenzione, nella speranza che imparino dai loro errori.
Detto questo, Payday: The Heist è consigliato solo a chi cerca esattamente ciò che è: una simulazione di rapina in co-op; non troverete di certo di meglio in questo campo.

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Una risposta a Quattro rapinatori vs. centinaia di poliziotti

  1. Roberto "Kiory" Sahih ha detto:

    Ottimo articolo, mi ha dato una visione del gioco che mi sono perso nel weekend. Grazie!

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